Ener2Crowd, la
piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, conferma l’accuratezza
delle rilevazioni del Politecnico di Milano
(Polimi), ma offre una chiave
di lettura differente, che evidenzia come dietro questo dato
complessivo si nascondano segnali
concreti di resilienza e di crescita.
Il 10°
Rapporto dell’Osservatorio del Politecnico di Milano certifica
una contrazione del 14% del
mercato tra luglio 2024 e giugno 2025, per un totale di 260,65
milioni di euro raccolti. Ener2Crowd, invece,
vede nei dati segnali concreti di forza: equity
immobiliare a +32%, boom di
piattaforme autorizzate (+27%) e un totale
storico di 1,57 miliardi di euro raccolti in 10 anni.
«Insomma
il crowdinvesting italiano stringe i denti e punta
alla ripartenza: il mercato sta
selezionando i player solidi e
premiando i progetti con asset reali e ritorni
certi. È il preludio di un nuovo
ciclo di crescita, non l’inizio
di un declino» commentano gli analisti di Ener2Crowd.
Il calo,
poi, secondo l’analisi di Ener2Crowd non è fisiologico
ma determinato in particolar modo da fattori
esogeni: l’eccessiva regolamentazione e un trattamento
fiscale disallineato rispetto ad altri strumenti d’investimento e rispetto ad altri Paesi. Fattori
che rendono a volte difficoltoso approcciarsi a questi strumenti, oltre a
creare significative complessità gestionali per gli operatori.
«I
redditi da crowdlending dovrebbero essere tassati nel quadro della normativa
sui redditi da capitale con possibilità di compensazione con le minusvalenze e
questi strumenti andrebbero inseriti nei regimi agevolati (PIR, polizze e via
dicendo)» enfatizza Niccolò
Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
I
segnali che fanno ben sperare nell’analisi di Ener2Crowd:
1)
Storico ormai consolidato. Il mercato italiano ha superato,
in totale storico, 1,57 miliardi
di euro raccolti in crowdinvesting. Questo traguardo dimostra la
solidità del percorso fin qui compiuto: un settore
maturo, con basi stabili e investitori
fidelizzati, testimoniando l’esistenza di un capitale
permanente già allocato nel settore.
2) Lending ancora protagonista. Il lending diretto
alle imprese ha totalizzato 142,05 milioni
di euro, con tutte le campagne chiuse con successo e
rendimenti medi lordi annui superiori al
10%. In questo specifico segmento Ener2Crowd, con 16,62 milioni raccolti nell’ultimo
anno, consolida la sua posizione tra i top player del settore,
confermandosi quale seconda piattaforma nel settore lending per volumi
di raccolta.
3)
Equity immobiliare anch’esso in accelerazione. Con 63,77
milioni di euro raccolti, l’equity crowdfunding
immobiliare cresce del 32% anno su
anno, dimostrando che gli investitori restano attratti da progetti
tangibili e a basso rischio percepito.
4)
Più piattaforme, più competizione. Le piattaforme italiane
autorizzate ai sensi del regolamento ECSP (European
Crowdfunding Service Providers Regulation) sono
passate da 33 a 42 (+27%), portando l’Italia al secondo
posto in Europa dietro la Francia. Un segnale di maturità e
professionalizzazione dell’offerta.
5)
Fase del ciclo, non inversione di tendenza. Il calo
del 14% rilevato dal Polimi viene interpretato da Ener2Crowd non
come un segnale di declino strutturale, ma come la “fase
B” di un’onda Kondratieff, dove si ripuliscono le
inefficienze e si rafforzano gli attori solidi, preludio a una nuova fase di crescita.
6)
Fattori congiunturali. Secondo la piattaforma ed app
numero uno in Italia per gli investimenti ESG, la flessione evidenziata dal Polimi è un fenomeno legato anche a fattori
macroeconomici e normativi (rialzo dei tassi,
adeguamenti regolamentari) che non minano le fondamenta del settore. Al
contrario, il mercato sta entrando in una fase di selezione
naturale che sta premiando i progetti a più alto valore
aggiunto.
«In
definitiva, i numeri del Polimi vanno letti in prospettiva. Il calo aggregato
non racconta che i segmenti di
qualità stanno già crescendo e
che gli investitori stanno affinando le loro scelte. Questo è il terreno ideale
per costruire il prossimo ciclo espansivo del crowdinvesting in Italia» sottolinea Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
«Un
ciclo che potrà “reinventarsi” su basi più moderne e solide, grazie a una
combinazione di regole più chiare, maggiore trasparenza e un’attenzione crescente alla sostenibilità e
alla misurazione dell’impatto» aggiunge Sergio
Pedolazzi, co-fondatore e COO & CCO della società.
Secondo la
piattaforma, la ripartenza passerà da 4 direttrici strategiche: rafforzare
la fiducia degli investitori con progetti ESG certificati e ad
alto impatto; spingere sul real estate sostenibile e su iniziative
energetiche replicabili; ampliare e valorizzare il lending diretto nei segmenti che generano il
massimo valore aggiunto; promuovere strumenti
secondari per fluidificare la liquidità nei portafogli crowd.
«La
prossima fase di crescita del crowdinvesting italiano passerà dalla qualità e dalla specializzazione, andando a premiare chi
saprà offrire progetti ad alto
impatto, capaci di attrarre
capitali sia retail sia
istituzionali» conclude Paolo
Baldinelli, Executive Chairman e
co-fondatore di Ener2Crowd.