La finanza
sostenibile non è più solo una questione di valori, ma sempre più anche
di tassi, spread e rendimento rapportato
al rischio, che su Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, rimane comunque il meno elevato, con un tasso di default finora pari a
1,61%.
«Nel
triennio 2023–2025 l’ESG ha attraversato una fase di forte rialzo dei tassi, volatilità sui mercati e
ridefinizione delle regole
europee contro il
greenwashing. Un contesto che ha selezionato
prodotti, attori e progetti» commentano
gli analisti della piattaforma.
Secondo le stime di Ener2Crowd basate su dati su dati Morningstar,
Morgan Stanley ed EFAMA, gli asset globali dei fondi sostenibili hanno superato i 3.500 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita più rapida rispetto ai
fondi tradizionali, nonostante
rallentamenti nelle nuove sottoscrizioni.
In Europa i fondi
sostenibili hanno raggiunto una massa accumulata di 2,2 trilioni di euro, più del doppio rispetto al 2019, con una crescita del +20,2% a fronte di un incremento quasi piatto dei
fondi convenzionali (+0,9% CAGR dal 2019).
«Nel
triennio 2023–2025 l’ESG è passato da moda a stress test. L’aumento
dei tassi e le nuove regole su cosa
è davvero sostenibile hanno messo sotto pressione molti prodotti, ma hanno rafforzato i progetti con
fondamentali robusti e
ritorni misurabili. È una fase di selezione naturale, non di arretramento
strutturale» osserva Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
Esaminando i dati
consolidati degli ultimi anni, sul fronte dei rendimenti i dati internazionali
mostrano un andamento
a “denti di sega”: nel primo trimestre 2023 i fondi sostenibili hanno registrato
performance mediana intorno al +6,9%, per poi rallentare fino a un +0,4% medio nel
secondo semestre 2024 e risalire nel primo semestre 2025.
Nel 2025, dopo mesi
di sotto-performance e deflussi su alcune strategie clima, i fondi sostenibili
globali hanno messo a segno un rimbalzo: nel primo semestre le
strategie “sustainable” registrano, in media, rendimenti a doppia cifra (intorno al +12,5% su base globale secondo
le elaborazioni di Ener2Crowd su dati Eurostat, Morgan Stanley e Morningstar), recuperando parte del ritardo accumulato nell’anno precedente.
«I
tassi più alti hanno penalizzato
i titoli growth delle rinnovabili, che
hanno elevate prospettive di crescita futura, ma utili più bassi poiché reinvestono
gli utili per espandersi, innovare o sviluppare nuovi mercati, adottando quindi
un modello di
business basato sulla crescita più che sulla rendita; ma hanno reso più
interessanti i rendimenti cedolari dei green bond e degli strumenti di debito legati a progetti reali. E in questo scenario gli investitori
cercano sempre più ESG con flussi di cassa prevedibili, non solo storie di
crescita futura» sottolinea Niccolò Sovico.
Anche sul lato dei
flussi l’ESG
ha vissuto un passaggio delicato: in Europa i fondi sostenibili hanno visto forti afflussi nel quarto trimestre
2024 (oltre 20 miliardi di
dollari), seguiti dalle prime storiche uscite nel primo trimestre 2025, pari
però a meno dello
0,05% delle masse in gestione (2,7 trilioni di dollari).
Allo stesso tempo,
a livello globale, i fondi
clima si avviano al primo anno
di deflussi netti dal 2018, con circa 24
miliardi di dollari di riscatti nei primi 9 mesi del 2024, pur vedendo crescere del 6% le masse grazie.
«Questi
segnali non indicano la fine dell’ESG, ma
la fine dell’ESG “generalista”. Gli investitori istituzionali e
retail premiano
sempre più strategie trasparenti, misurabili e coerenti con gli obiettivi
climatici. È uno
spazio dove il crowdinvesting può giocare un ruolo chiave» spiegano gli analisti di Ener2Crowd.
Sul fronte reale dell’economia, la Banca Centrale Europea stima che l’Unione Europea debba mobilitare ogni anno fino al 3,7% del PIL in
investimenti addizionali “verdi” per centrare gli obiettivi climatici al
2030, segno che il fabbisogno di capitale su questo fronte resterà strutturalmente elevato per molti anni.
In questo contesto,
il modello di Ener2Crowd si colloca in una nicchia specifica, con progetti
ESG concreti, rendimenti cedolari e durata ben definita. Nel triennio 2023–2025, la piattaforma ha
mantenuto un rendimento medio annuo lordo nell’ordine del 9%, interamente
legato a progetti 100% green (rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, rigenerazione
energetica degli edifici), con una volatilità nettamente inferiore rispetto
ai fondi azionari quotati.
«Il
messaggio che arriva dal triennio 2023–2025 è chiaro: l’interesse per l’ESG
cresce, ma gli investitori diventano più esigenti.
Non basta scrivere “sostenibile”
su un prospetto; servono
metriche di impatto,
struttura finanziaria solida e governance credibile. Noi lavoriamo perché il risparmio delle famiglie possa incontrare progetti che rispettino questi
criteri, offrendo
tassi competitivi in un quadro di rischio controllato» enfatizza Paolo Baldinelli, Executive Chairman di Ener2Crowd.
Per Ener2Crowd, la stagione dei tassi elevati non è un freno, ma un banco di
prova: chi saprà proporre ESG con rendimento reale, trasparenza e
impatto misurabile potrà intercettare una domanda che, al
netto dei cicli di mercato, continua
a crescere.